Si chiama “Contributo di libertà” ed è rivolto alle donne che hanno subìto violenza, segnalate dai Centri antiviolenza, dalle Case rifugio e dalle Case di semiautonomia operanti sul territorio della Regione Lazio con la finalità di offrire un sostegno nella delicata fase di conquista dell’autonomia personale della donna, sola o con figli minori.
È quanto prevede l’avviso pubblico approvato dalla Regione, per offrire una possibilità di ripartenza alle donne che hanno subito violenza e per evitare il rischio che vi si possano trovare nuovamente esposte.
La misura di riferimento consiste in un contributo economico, erogato mediante procedura “a sportello” stabilito nella misura massima di 5.000 euro pro capite.
I/Le Legali rappresentanti possono presentare domanda per le donne residenti nella regione Lazio in possesso del seguente requisito:
- avere intrapreso o essere all’interno di un percorso di fuoriuscita dalla violenza, segnalate dal/dalla Legale rappresentante dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio e delle Case di semiautonomia, operanti sul territorio della Regione Lazio che ai sensi dell’Intesa Stato-Regioni del 27 novembre 2014, recepita dalla Regione Lazio con DGR n. 614/2016, siano in possesso dei requisiti previsti.
Le spese ammissibili finalizzate al conseguimento degli obiettivi previsti per la concessione del Contributo di libertà, sono le seguenti:
Spese abitative:
- canoni di affitto con regolare contratto
- spese condominiali
- spese per utenze (acqua, gas, elettricità)
- elettrodomestici di base, mobilio essenziale per la casa e biancheria (lenzuola, coperte, asciugamani)
Spese per la donna:
- farmaci e spese mediche
- formazione, istruzione e cultura
- spese per prodotti alimentari
Spese per figlie/figli minori:
- acquisto libri scolastici
- materiale didattico
- rette per mensa e doposcuola
- abbonamento mezzi pubblici
- attività sportive e ricreative
- farmaci e spese mediche (comprese le spese ortottiche e ortodontiche)
- spese per vestiario
La dotazione finanziaria complessiva dell’avviso ammonta a € 516.000 di fondi regionali sul Capitolo di spesa U0000H41177, Missione 12 programma 04, piano dei conti 1.04.03.01 – esercizio finanziario 2022.
La concessione del contributo non può essere cumulata con il Reddito di libertà erogato dall’INPS, qualora richiesto e/o percepito. Inoltre, il Contributo di libertà non potrà essere richiesto per le donne che lo hanno già ricevuto nella precedente edizione.
L’avviso pubblico opera con procedura a sportello fino ad esaurimento delle risorse stanziate.
Le domande, redatte esclusivamente secondo la modulistica allegata, saranno accolte con modalità a sportello e istruite in ordine cronologico.
Tutte le istanze, debitamente sottoscritte e corredate dalla documentazione richiesta, dovranno essere inoltrate dal/dalla Legale rappresentante dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio e Case di semiautonomia operanti sul territorio della Regione Lazio, unicamente a mezzo PEC, all’indirizzo: Area Pari Opportunità: pariopportunita@regione.lazio.legalmail.it con la dicitura “Accesso al Contributo di libertà per donne che hanno subito violenza”.
Le istanze pervenute secondo le modalità di cui sopra, saranno valutate da una commissione composta da personale dell’Area Pari Opportunità, secondo il numero di protocollo informatico assegnato al momento dell’arrivo.
Non sono riconosciute spese effettuate con pagamenti in contanti.